Coronavirus : La filosofia della lentezza. FERMATI. RALLENTA E RIFLETTI
10 Marzo 2020Sono giorni un po’ in bianco e nero… Dobbiamo affrontarli come molte sfide della vita, INSIEME.
Il Coronavirus sta portando con sé un messaggio rivoluzionario, di pace in una società oramai troppo cieca, concentrata soltanto alla produzione, al consumismo, in cui quello che davvero conta è solo fare soldi, spenderli, inquinare, fare del male, mangiare e stuprare. Questa grande forza del male, ci sta dicendo: Fermatevi! Ragionate, rallentate, riflettete. RESPONSABILIZZATEVI.
Si, è un vero e proprio invito alla lentezza. Per fermare queste vite Umane sempre sempre sempre di corsa.
Fermarsi, restare in quarantena o in disparte, tutelare se stessi e gli altri, spegnendo le città, viene visto come un grande incubo. Ma nessuno vuole fermarsi e capire l’importanza di questo segnale che viene scambiato per un’epidemia.
A queste persone cieche vorrei chiedere: Quando vi siete fermati l’ultima volta per ammirare un tramonto? Per ascoltare il rumore del mare, per dedicare il vostro tempo alle persone che contano davvero, per conoscere meglio voi stessi, per tornare a meravigliarvi di qualcosa?
Viviamo la vita piena di ritmi di lavoro forsennati, da orari impossibili e improponibili da rispettare, da scadenze troppo ravvicinate, da tasse troppo alte, da mancanza di lavoro che ci porta a trasferirci su, al nord.
E se io non me lo posso permettere? Resto a casa, non lavoro.
Non me lo costruisco un futuro
Ritmi troppo incalzanti. Il prezzo alto da pagare? La perdita della Serenità. Strade, stazioni,
metropolitane, aeroporti, autobus, pieni di gente affannata, che corre corre corre… persone che guardano l’orologio in continuazione, che sbuffano. Mancanza di rispetto.
Quello che io chiedo è di ritornare alla normalità.
Voglia di silenzio
Perché invece, per un attimo, non proviamo a pensare quant’è bello riscoprire il fascino di un buon libro, il calore di chi ci vuole bene, l’importanza delle piccole cose. E invece ci lasciamo ossessionare dai media, dai social, dal tuttologo di
turno, non siamo Noi i fenomeni dell’informazione.
Fermatevi e riflettete tutti, me compresa, su come stiamo toccando davvero il fondo del barile, ammesso e ne dubito, che esista ancora un briciolo di UMANITÀ.
Concentriamoci sull’ascoltare tutti qualcosa dentro di noi che ci indica la via.
Simona Russo
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