Intervista a Ivan Peretti Founder Tourist
8 Marzo 2019Doverosa premessa.
Erano mesi che rincorrevo Ivan per potergli porre alcune domande sulla sua azienda e sul network Tourist, e alla fine ci sono riuscita, ma non si è accontentato del fatto che riportassi il tutto nel mio Blog che parla di viaggi, turismo e Tecnologia, no!
Ha preteso, giustamente, che l’intervista fosse ripubblicata in questo portale e senza link al Blog, concedendomi però questa premessa.
D’altro canto, potrò inserire le mie interviste del Blog anche qui, come dire: “una botta al cerchio e una alla botte”.
Fine premessa.
- Ciao Ivan, ci racconti cos’è Tourist e come nasce?
– Certo Giordana, diciamo che fondamentalmente all’età di 35 anni, ora ne ho 42, girando per strutture alberghiere e confrontandomi con i direttori di hotel di ogni categoria, l’insoddisfazione che riscontravo, oltre a quella tipica italiana per l’alto contributo di tassazione dovuto allo Stato, era l’incapacità di gestire il canale di prenotazione in maniera diretta senza pagare alte commissioni alle agenzie web (OTA).
Oltretutto, trovandomi spesso in area accoglienza tra l’ospite e il personale, notavo un fatto strano: l’ospite del canale diretto aveva un approccio più confidenziale e amichevole, mentre quello proveniente dalla prenotazione web era molto più pretenzioso e a volte anche scortese, sino ad arrivare alle minacce di lasciare una cattiva recensione nel caso non gli fosse stato applicato un ulteriore sconto.
Ecco, Tourist nasce da qui. Il mio progetto prevede un network fatto di albergatori e ospiti legati tra loro da una App che non prevede commissioni e che agevola il lavoro del personale in struttura. - Sembrerebbe, da quanto dici, che hai impiegato ben 7 anni per realizzare Tourist: perché così tanto tempo?
– Diciamo che mi sono molto dedicato a costruire una forte sinergia con le strutture alberghiere, oggi ne contiamo oltre 400 affiliate a TeraWiFi® in tutta Italia, isole comprese. Come puoi costruire un network turistico senza alberghi?
7 anni non sono pochi, ma io considero Tourist la parte di me ancora inespressa e penso che a 40 anni si debba delegare il lavoro fatto per tanti anni ad altri e passare alla libertà di espressione e al divertimento. Tourist esprime me. - Una chiave di lettura davvero singolare. Allora ti chiedo: dammi 3 aggettivi che definiscano te alla stessa maniera di Tourist.
– Domanda molto simpatica, tre aggettivi? Eclettico, divertente ed esperienziale. - Esperienziale?
– Vedi Giordana, io nasco commerciale, ma una cosa che ho sempre evitato di fare è stata quella di vendere, io odio vendere! I miei clienti li ho tutti conquistati grazie al fatto che infondevo loro sicurezza e lasciavo un buon ricordo di me. Per farti capire meglio: io ogni qual volta andavo ad un appuntamento, ci andavo in qualità di ospite della struttura ricettiva, e un ospite si meraviglia ogni volta del paesaggio, di come è tenuta la struttura, dei suoi servizi e del personale tutto, compresa la signora delle pulizie!
Si instaurava, e perdura anche oggi, un rapporto così forte che oggi sarei in grado di andare in vacanza ovunque in Italia senza sborsare un solo euro!
Quindi Tourist è esperienziale: chi entra nel network percepisce tutto questo e lo racconta agli altri che di conseguenza poi entrano. - Come fai a far vivere una esperienza se fondamentalmente il network è sparso per social?
– Bene, abbiamo riorganizzato degli appuntamenti itineranti chiamati Road show e uno in grande stile che facciamo solitamente ogni Settembre chiamato Tourist Team Building (TTB). - Che differenza c’è tra i road show e il TTB ? Sempre incontri sono!
– I road show sono eventi piccolini, organizzati nei nostri hotel clienti, che paghiamo, di circa 60 persone e ad ogni appuntamento invitiamo uno o più ospiti famosi che possano regalare emozioni uniche.
– Il TTB, invece, è tutto focalizzato nel rendere i membri del nostro network i protagonisti assoluti dell’appuntamento. In quello del 2018, ad esempio, abbiamo fatto rafting e parco avventura, nel prossimo, data da programmare, probabilmente ci spareremo addosso giocando al Softair. - Permettimi, ma se questo rispecchia la tua personalità, sei un misto tra emozione e cazzeggio?
– Eh già! Cara Giordana, ma perché dobbiamo fare del nostro lavoro una croce solo perché così deve essere? Ma dove è scritto che lavorare vuol dire “lacrime e sudore”?
Con la giusta filosofia, lavorare è divertimento! - Io ti ho conosciuto su Linkedin, dove hai un buon seguito di followers, ma quello che noto leggendoti su Facebook sembra quasi dettato da altra persona, come mai questo squilibrio?
– Devo dirti la verità, il mio approccio iniziale con Facebook, che non amo particolarmente, è stato lo stesso di Linkedin, ma poi l’ho dovuto abbandonare per forza di cose.
Mentre su LK i followers cercano una guida lavorativa e cercano di capire come tu abbia fatto e dove loro sbagliano, su Facebook il pubblico, a mio avviso e tralasciati i gruppi tematici, è più veloce nella lettura, talmente tanto che in poche righe devi concentrare dei concetti tra il simpatico, l’ironico e la verità.
Ecco perché nel mio diario troverai esclusivamente citazioni, da me scritte, molto sull’ironico, e tendo a fare il fanciullo che si meraviglia delle scoperte che fa nel social FB, che poi in realtà è proprio quello che mi accade. - Domanda di rito per chiudere: Ivan Peretti cosa vuole fare da grande?
– Mi fa piacere tu abbia notato il mio aspetto giovanile, anche tu, i tuoi 30 anni non te li porti male! Scherzi a parte, mi piacerebbe molto, e ci riuscirò, seguire i lavori di Tourist da una più lunga distanza, tempo di sistemare il format e calcola che per fine 2020 darò solo indicazioni allo staff, ora non posso, le basi sono buone ma ci sono diverse cose da correggere e non è possibile delegare più di tanto. In ogni modo, se hai pensato che volessi andare “in pensione”, ti sei sbagliata di grosso, io sono uno che fermo non può stare. - Grazie Ivan, mi hai davvero regalato una bella esperienza, questa è una intervista che non dimenticherò.
– Grazie a te Giordana, e ora che te ne vai, vedi di non dimenticarti i nostri patti!
Si conclude in questo modo l’intervista a Ivan Peretti, una persona che va assolutamente incontrata perché regala davvero belle emozioni. Non lo dico solo io, basta leggere le testimonianze di molte persone lasciate sul suo profilo Linkedin!
Giordana Gismondi Blogger
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