L’ansia, quella fastidiosa compagna di viaggio
11 Ottobre 2019“Buon viaggio … l’incanto sarà godersi un pò la strada, Amore mio comunque vada, fai le valige e chiudi le luci di casa. Coraggio lasciare tutto indietro e andare. Partire per ricominciare …”. Cesare Cremonini canta di adrenalina e di valige e luci da spegnere e di coraggio.
Effettivamente questi sono, in sintesi, i punti salienti di una partenza:
- adrenalina
- valige
- luci da spegnere
- coraggio
Presi singolarmente si affrontano ma, se sommati, possono (e subdolamente ci riescono) generare la più molesta e odiosa delle compagne di vita, e di viaggio, di noi esseri umani: l’ansia. (ci starebbe una bella risata malefica, quindi immaginala).
Ansia da viaggio: racconti e consigli
Non va più presentata ormai, lei, l’ansia, onnipresente, saccente e fastidiosa.
E’ con noi sempre, è continuamente lì a punzecchiarci e a tentare di renderci la vita faticosa, più faticosa del dovuto.
Perfino “il bello” non nasce più “bello e basta” ma deve passare attraverso la sua supervisione: dispettosa fino all’osso.
I racconti dei viaggiatori che sperimentano l’ansia da viaggio
Io odio profondamente il momento della preparazione della valigia, è lì che si concentrano tutte le mie ansie e si innescano i pensieri più insensati. Proprio per questo motivo preparo la valigia poche ore prima di partire, con tutti i rischi che ne conseguono, accetto e vado avanti, ma il fatto di sapere che ormai è troppo tardi per comprare altre cose o pensare al “cosa potrebbe servire” mi mette in pace con la coscienza. Lo so, più psyco dell’ansia stessa.
A questo proposito ho pensato che la cosa più utile, soprattutto quando si parla d’ansia, è la condivisione, le esperienze altrui.
Poi ho letto un bellissimo articolo https://thatanxioustraveller.com/how-to-overcome-travel-anxiety-travel-bloggers-stories/
ricco di racconti, pieno di esperienze e ho pensato di chiedere ad alcuni amici viaggiatori, le loro esperienze con l’ansia ed i loro eventuali metodi, più o meno coloriti, per vincerla.
Ne è venuto fuori un simpatico sondaggio che ci fa sentire un pò tutti “sulla stessa barca”.
Alle domanda:
“a te capita di avere ansie da viaggio? Ti fa fare stranezze? Come le gestisci?”
Queste le risposte:
“Non ho particolari ansie SE le prenotazioni sono andate lisce, MA tendo a controllare, in prossimità del viaggio, se per quel giorno sono previsti scioperi, dopo quella volta a Barcellona, ti ricordi? (eravamo con un piede sull’aereo e un simpatico SMS ci avvisava di uno sciopero dei controllori di volo in Francia e per questo: volo cancellato). Per il resto mi concentro sulle cose da poter fare una volta arrivata, in modo da ottimizzare i tempi, di solito l’adrenalina vince su tutto, pensa che immagino già il viaggio successivo. Sai, dopo quel famoso viaggio a Barcellona (che alla fine, per vie traverse abbiamo portato a compimento) ho sviluppato anche una soddisfacente propensione alla risoluzione di problemi dell’ultimo minuto. Con il senno di poi, ti dirò che l’imprevisto ti dà la possibilità di avere qualcosa di insolito da ricordare e raccontare e di dimostrare a te stessa che sei in grado di cavartela in ogni circostanza, dato che, a quanto pare, non si può controllare tutto.”
Antonella, insegnante
” Io comincio a guardare continuamente le previsioni meteo qualche giorno prima del viaggio e se non mi piacciono comincio a spulciare internet fino a trovare un sito sconosciuto che, però, mi da soddisfazione. Nei 10 giorni che precedono la partenza guardo, spesso, i biglietti e le varie prenotazioni. La situazione si aggrava qualche ora prima della partenza, guardando e riguardando in valigia, con relativa sudorazione in aumento e momenti di puro panico fino a quando rivedo caricabatterie, portafogli o passaporto se serve. Una volta uscito di casa tutto si ristabilisce, fino a quando si attiva l’ansia per il volo. Una sola volta l’ho superata egregiamente e ne vado fiero: viaggiavo in prima classe. Posso sembrare un ansioso da paura ma a tutti questi momenti di alta tensione si associa il vero antidoto: l’euforia e l’entusiasmo che solo il viaggio può dare, pregustando la libertà che si prova all’arrivo, accetto le ansie da viaggio e sudo. In definitiva sono un calmo ansioso da viaggio.”
Alessandro, impiegato
“Viaggio spesso per lavoro, lo sai, e quando viaggi spesso ti fai un bel carico di esperienze che in automatico stemperano le ansie, non potrebbe essere diversamente. Alcuni loop restano sempre però, come quello di controllare i biglietti, l’ultima volta avevano sbagliato la data di nascita e non sapevo nemmeno se mi avrebbero fatto partire, immagina. Un’altra volta, in Turchia, ho ricevuto dei messaggi, in turco, che semplicemente mi dicevano che l’aeroporto era cambiato, ma io che non leggo in turco sono andato in panico. Altra barzelletta a New York: ho comprato tre biglietti con una compagnia sbagliata per me e altre due persone e, ovviamente me ne sono reso conto dopo, molto dopo, ho perso 20 anni di vita, ma poi anche lì si è risolto. I bagagli sono un altro mio cruccio, ovviamente mi è capitato che me li smarrissero e quindi, in quel caso, l’ansia è diventata reale e ci penso più del dovuto ad ogni viaggio. Una cosa con cui convivo piuttosto bene, dopo aver visto che riesco a cavarmela, è la lingua. Durante i miei primi viaggi avevo una certa ansia prima di andare, paura di non riuscire a spiegarmi, poi ti rendi conto che ogni mondo è paese, seriamente, e anche quello diventa un ostacolo superabilissimo. Viaggiare disinnesca tante, ma tante ansie, effettivamente, e crea simpatici racconti da condividere con gli amici.”
Pietro, insegnante e musicista
“Il viaggio è per me un motivo di gioia indiscussa. Nonostante ciò, con il tempo, ho dovuto accettare il fatto che, per quanto il viaggio sia bello in tutto e per tutto, il mio inconscio si fa prendere a schiaffi dall’ansia. Io ne risento fisicamente proprio. A guardarmi forse nessuno lo direbbe che sono in fase di sofferenza da pre-partenza ma il mio fisico ne risente, eccome, chiamiamolo mal di pancia del viaggiatore. Passa eh, anche quello passa, soprattutto quando cominci a dargli un nome e a metterlo al posto che merita: il bagno. Ovviamente i pensieri più ricorrenti che generano le ansie da viaggio sono gli attentati vari, problemi a casa che richiederebbero la mia presenza, paura di perdere eventuali coincidenze oppure, e addirittura aggiungerei, a volte mi capita di pensare al SE non dovessi riuscire a sfruttare al meglio il tempo della vacanza. Insomma ansia si, e molto variegata, ma vuoi mettere l’adrenalina del viaggio…cura tutto! Poi, ovviamente, una volta partito si avvia un resettaggio incredibile e i pensieri generatori di ansia mi fanno sorridere, anche se è sempre buono avere un bagno nei paraggi”.
Cosimo, impiegato
“L’ansia maggiore che io ho quando devo viaggiare è il viaggio stesso. Questa cosa ha preso gamba nella mia vita da quando ho una figlia, si è innescata una sorta di responsabilità silenziosa che mi appesantisce prima di partire, sempre. Sarà che è un continuo sentire di tragedie nel mondo, sarà che avere un figlio significa, in qualche modo, essere responsabile di un’altra vita, mica niente, e io da buona ansiosa DOC, ho dirottato lì tutte le ansie da viaggio. Non mi preoccupa troppo la preparazione o il meteo ma il viaggio, le ore che mi separano dalla mia amata meta, che poi io sono una viaggiatrice incallita, se mi chiedi cosa mi rende felice, non ho dubbi nella risposta: viaggiare. Capisci bene che non mi resta altro che farci i conti con quest’ansia e sperare che il viaggio passi in fretta, anche se poi una volta partita tutto si stempera e la gioia prende il sopravvento.”
Danila, libera professionista
“Io sono un’ansiosa cronica, premetto. Organizzo tutto per tempo e la notte prima di partire difficilmente dormo, con conseguente levataccia all’alba. Sono talmente ansiosa che preparo tutto il giorno prima, dove per tutto intendo anche il dentifricio sullo spazzolino. Preparo perfino la tazzina del caffè con lo zucchero dentro e la posiziono sotto la macchinetta. Fai un pò tu. Con me parlare d’ansia da viaggio è come parlare di pizza e panzerotti con un pugliese. Sarò molto onesta: non ho soluzioni in merito e non intendo trovarne. Io ho capito, con il tempo, che sono fatta così e mi adeguo a me stessa, mi rispetto in un certo senso. La mia ansia da viaggio me la gestisco, faccio le cose in modo da poter godere a pieno del mio tempo di vacanza. Certo penso anche alla paura di perdere treni, coincidenze varie, voli, documenti importanti e di essere scippata, queste cose fanno parte del pacchetto ansia con un posto in prima fila MA l’emozione di partire, quella scossa di felicità che solo il pensiero di un viaggio sa darti, mi fa sopportare tutti i miei pensieri negativi, anche perché ormai ho la certezza che si dissolveranno una volta chiusa la porta di casa.”
Marina, infermiera
Persone diverse,vite diverse, unica constatazione: le emozioni scaturite anche solo dall’idea del viaggio curano e risolvono l’ansia permettendoci di attraversarla con la consapevolezza di una uscita vittoriosa.
I consigli: alcune buone abitudini per combattere l’ansia da viaggio
Esistono tanti articoli online, libri e manuali che parlano di ansia da viaggio, che dispensano consigli utili su come affrontarla e superarla con successo.
Un articolo estremamente pratico e simpatico è questo https://www.buzzfeed.com/annaborges/travel-anxiety-tips
E’ in inglese e vi consiglio di leggerlo. Elenca 31 consigli pratici di alcuni membri di una community, la BuzzFeed community, per superare l’ansia da viaggio.
Ho scelto 8 dei 31 consigli, che a me sono sembrati i più utili, e li ho riportati qui:
- Scegli un posto per tutti i tuoi oggetti importanti, quindi avrai meno probabilità di pensare di averli persi;
- porta vestiti che ti facciano venir voglia di affrontare il mondo: in altre parole sposta l’attenzione sulle cose importanti come la permanenza nel posto in cui hai scelto di andare;
- acquisisci schermate di tutti i dettagli del volo, indicazioni stradali, mappe, ecc… nel caso in cui tu non abbia internet;
- assicurati che nessuno dei tuoi podcast faccia riferimento a catastrofi relative ai viaggi. Sul serio;
- preparati al tuo programma con una uscita d’emergenza: sii consapevole e accetta in anticipo che tante parti del tuo viaggio sono fuori dal tuo controllo;
- prenditi del tempo libero dalle persone con cui viaggi: basterà qualche minuto per rigenerarti e permetterti di godere al massimo la tua esperienza, non sottovalutare quest’aspetto, anche in vacanza è fondamentale prendersi del tempo esclusivo;
- partecipa a quei tour di “cattivo gusto”: entra nel personaggio del turista in tutto e per tutto, ti farà sentire più spensierato e ti permetterà di affidarti ad altri che organizzeranno per te, lasciandoti più libero di goderti la gita;
- sii gentile con te stesso e fermati per la cura di te stesso quando ne hai bisogno.
L’ansia da viaggio esiste, si muove tra noi e ci guarda in attesa di un crollo. Ma non ha fatto i conti con “l’insieme”di noi comuni mortali che, attraverso le esperienze, ci sentiamo in buona compagnia e impariamo gli uni dagli altri. Allora: Buon viaggio! E, come canta Cremonini:
” Coraggio lasciare tutto indietro e andare, partire per ricominciare
che se ci pensi siamo solo di passaggio e per quanta strada ancora c’è da fare:
Amerai il finale”
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