Turismo down in Italia: ma celermente il virus potrebbe lasciare il nostro paese.

1 Marzo 2020 0 Di Ivan Peretti
Turismo down in Italia: ma celermente il virus potrebbe lasciare il nostro paese.

Ormai bisogna farsene una ragione: il mondo ha perso l’attenzione per la Cina e Wuhan e l’occhio del ciclone si è spostato sull’Italia.

Non si tratta più solo di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, le compagnie aeree hanno chiuso i voli da e per il nostro paese; gli Stati sconsigliano i viaggi e mettono in quarantena chi ritorna nella propria patria.

L’Europa come al solito, visto che “trattasi d’Italia” non si riunisce per un piano di emergenza comunitario di aiuti e linee guida e, a conti fatti: siamo degli isolati.  (approfondimenti qui)

Dai 9 ai 27 miliardi di perdite stimate in poche settimane, il governo ha già confermato una proroga per pagare i debiti e il gioco è fatto.

In questa apocalisse, Ilaria Capua, nota virologa, dichiara con estrema cautela, che con l’arrivo della stagione estiva il virus potrebbe rallentare la corsa nel nostro paese e divenire molto più visibile in altri Stati del mondo.

In questi giorni sono state intraprese delle misure restrittive, ma sono convinto che queste precauzioni fanno si che il nostro sistema sanitario non vada in tilt
Per meglio comprendere questo importantissimo concetto, facciamo un breve ragionamento insieme:
Se ci trovassimo con 5000 contagiati nella città di Milano almeno il 2% (anziani o persone con problemi di salute pregresse) necessiterebbe di un ricovero in apposito reparto per guarire. Il 2% di 5000 persone equivalgono a 100 persone e quindi a 100 posti in rianimazione. E ‘ inutile negare che ad oggi le strutture ospedaliere non sono attrezzate per gestire tali numeri.
Credo che i nostri nonni e tutte le persone già in precarie condizioni di salute meritino di vivere, perché all’Italia si può dire tutto ma nulla sull’attenzione sanitaria garantita a tutti, che siano concittadini turisti o immigrati.
In questo scenario e con la reale possibilità di arginare l’avanzata del virus, l’Italia può uscirne come una nazione sicura anzi la più sicura a livello sanitario mondiale.

UN FORTE SENSO DELL’UMANITÀ

E’ questo il messaggio che vorrei lanciassimo al mondo ed è questa la notizia che invito tutti a lanciare nei propri post, nei propri articoli nelle comunicazioni tra persone.
Quando parlate con i vostri clienti turisti, chiamateli ospiti, per rievocare la nostra nota ospitalità, parlate dell’attenzione che stiamo ponendo verso i nostri anziani e le persone più indifese: trasmettiamo sicurezza!
Tutti nella penisola, stiamo notando un lentissimo ritorno alla normalità, ma non perché in Italia stanno diminuendo i contagi, ma semplicemente perché anche le altre nazioni man mano riscontrano lo stesso identico problema; inoltre, è risaputo che quando le difficoltà sono di tutti, le preoccupazioni si riducono tanto da scemare anche a livello mediatico, cosi da spostare l’attenzione altrove.
Alla fine, la triste verità è che si faranno le classifiche nazionali dei morti.
Diventa fondamentale fare molta attenzione a come comunichiamo: abbandoniamo i proclami, smettiamo di sventolare bandiere e vessilli di guerra come se avessimo perso una battaglia.

LA NOSTRA NAZIONE È SICURA E GARANTE DELLA SALUTE PUBBLICA

Chiunque verrà in Italia continuerà a riceverà tutta l’assistenza di cui necessita con o senza Coronavirus, come fatto nel caso dei due cinesi guariti e (quasi) dimessi.
Ricordiamoci che il problema è mondiale c’è solo da capire chi ne uscirà vincitore, Quale nazione è più sicura delle altre? Quale da più garanzie in caso di emergenza?
Sta a noi non dare modo a nessuno di farci additare ancora una volta come gli untori d’Europa. Sicuramente la percezione del rischio è aumentata perché abbiamo usato delle azioni di contenimento restrittive ed effettuato un numero di controlli elevato difatti sono stati fatti tamponi (risultati negativi) anche a persone asintomatiche.

Se vuoi partecipare alle discussioni su questo tema e altro ti invito ad entrare nel gruppo Facebook di TouristApp.